misterioso Rogo di San Gregorio 10 persone indagate

 

SAN GREGORIO MAGNO (Salerno) - Dieci indagati. Scattano gli avvisi di garanzia per dirigenti e operatori del Sir, la Struttura Intermedia Riabilitativa dell'Asl Salerno 2, dove sabato notte sono morti carbonizzati 19 disabili mentali. L'ipotesi di reato è strage colposa. Sotto accusa nell'inchiesta aperta dal pm della Procura di Salerno Maria Carmela Polito (ieri affiancata dal procuratore aggiunto Michelangelo Russo) potrebbero finire anche i tre infermieri che si erano impegnati per primi nei soccorsi riuscendo a salvare se stessi e 9 degenti. 

Ieri mattina, mentre il procuratore capo Luigi Apicella lasciava intuire che erano state già "individuate alcune responsabilità" e che l'inchiesta avrebbe avuto un rapido sviluppo, a San Gregorio Magno era già all'opera tra le lamiere contorte dal calore e i ruderi dei prefabbricati distrutti dall'incendio, una squadra specializzata dei Gis dei carabinieri, proveniente da Roma, per eseguire una serie di esami tecnici e prelievi di materiali da analizzare che dovrebbero in breve tempo condurre alla conferma delle prime ipotesi sulle cause del rogo: un sovraccarico di energia elettrica, caloriferi mal funzionanti, un corto circuito. Sequestrati, sempre ieri mattina, al municipio di San Gregorio, tutti gli atti amministrativi e le autorizzazioni che riguardano la struttura gestita dall'Asl. 


Tra gli incartamenti c'è anche la relazione del perito nominato dal Comune, Gregorio Iuzzolino, che dopo un sopralluogo nell'allora "centro sociale" che doveva essere trasformato in struttura riabilitativa per disturbati psichici, sollecita il necessario potenziamento dell'impianto anticendio. A quella perizia di 4 anni fa, risponde nel 2000 una nota dell'Asl (sequestrata) nella quale viene comunicata l'"esecuzione avvenuta" dei lavori di messa in sicurezza degli impianti antincendio e di quelli elettrici. 

Gli avvisi di garanzia si fermano per ora al primo livello di responsabilità, ma è lo stesso procuratore capo Apicella a spiegare che le indagini potrebbero avere ulteriori sviluppi: "Abbiamo individuato delle responsabilità, ora si tratta solo di identificare i responsabili". E non è escluso che venga ascoltato dal magistrato anche il sindaco di San Gregorio Magno, il giornalista Rai Pierangelo Piegari, che ieri mattina al termine dei funerali nella Chiesa Madre, ha lanciato dure accuse: "Dicono che fossero delle baracche... ma ci sono mai andati a visitare il centro prima dell'incendio? La magistratura indaghi a fondo, e non soltanto in direzione del corto circuito", denuncia il sindaco, che poi aggiunge: "Non ho alcun elemento per dirlo, ma la velocità con la quale si è propagato il fuoco è stata impressionante. E vorrei sapere perché a qualcuno questa struttura non piaceva...". Allora non è stato un incidente? Il sindaco allarga le braccia: "Lo stabilirà la magistratura". 


Il Comune di San Gregorio intanto ha già deciso di costituirsi parte civile nel processo. Commossa fino alle lacrime, Maria Teresa Bruni, direttore generale dell'Asl Salerno 2, dopo aver partecipato al funerale accanto all'assessore regionale alla Sanità Teresa Armato, non crede ad altre "terribili" ipotesi. "Questa struttura l'avevo visitata appena due mesi fa - dice - e mi era sembrata in buone condizioni. Erano stati effettuati dei lavori, certo noi siamo i primi a volere che i pazienti vengano assistiti in condizioni di sicurezza ed è anche per questo che stavamo e siamo lavorando per realizzare strutture di accoglienza ancora migliori". Anche l'Asl ha aperto una propria inchiesta "interna", che si va ad aggiungere a quella annunciata già domenica dal presidente della Regione Antonio Bassolino: una commissione formata da tecnici, medici e esperti indagherà innanzitutto per ricollegare tutte le procedure che hanno portato all'apertura del Centro e per individuare eventuali responsabilità amministrative. 

La struttura prefabbricata dove hanno trovato una morte atroce 19 disabili mentali, era stata donata dal governo francese al Comune di San Gregorio Magno subito dopo il terremoto del 1980. Era stato inaugurato come "centro sociale" nel 1984 alla presenza dell'ambasciatore francese in Italia Gil Martinet. Nel 1997 diventa "Sir", per accogliere i malati che lasciavano i manicomi. Grottesco il futuro che l'attendeva: L'anno prossimo sarebbe diventata una caserma dei vigili del fuoco, su richiesta del sindaco. 

(18 gennaio 2001)


in onore di un'amica dove lo zio perse la vita 

 

Inserito da Cristina Genna Blogger

 

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